I vantaggi dell'Euro
 
 
 
Ho pensato di fare un riassunto critico dei vantaggi basandomi solo su dati storici e statistici. Puoi segnalare all'email (che è in fondo) altri vantaggi: qui non siamo sposati a nessuna idea e non abbiamo paraocchi. 
 
Non dobbiamo cambiare i soldi quando andiamo in altri Stati dell'Eurozona 
Questa sarebbe una bella cosa se dappertutto (anche fuori dall'UE) non avessero inventato i bancomat/atm, e se con quella bella carta di plastica che anche la tua banca emette, gentile lettore, non fosse possibile ritirare dappertutto soldi dal proprio conto e già in valuta locale (come sa chiunque viaggia anche fuori dall'Ez). In maniera del tutto automatica. 
I mafiosi e quelli che amano viaggiare con borse di contanti sono comunque sicuramente avvantaggiati dal fatto che non si deve più cambiare, questo sì. 
Un grande vantaggio. 
 
Non esiste più il rischio di cambio 
Cos'è il rischio di cambio? Se nel 1980, o meglio nel 1994 (non so se c'era già nel 1980), la Volkswagen Bank ti prestava delle lire per comprare una Volkswagen, be', era sì sicura che alla scadenza del prestito avrebbe avuto più lire, ma per via della continua rivalutazione del marco, avrebbe potuto ricevere sì più lire ma... meno marchi! Una bella fregatura per loro, e un bel freno alla vendita di prodotti tedeschi. 
Ora che il cambio è fisso, il prestito in Euro (Marchi) lo devi restituire in Euro (Marchi) e non più Lire, Pesetas o Dracme. Niente più rischio per loro. Ma non so se è un vantaggio per te (questa è una frase ironica). 
Come ben sanno i greci.... E gli spagnoli e i portoghesi ecc ecc ecc. E anche noi, anche se per adesso l'abbiamo assaggiato solo in Veneto ed è stato fatto passare tutto come un magna magna.... 
Il fatto che non esista più il rischio di cambio inoltre è purtroppo in pratica un incentivo a fare "cattivi prestiti", più prestiti di quanto sarebbe ragionevole, senza valutare correttamente la capacità di restituzione del prestito (quando c'è un cattivo pagatore, quasi certamente c'è stato un cattivo o imprudente prestatore!). 
Il fatto che nel 2011 le cattive banche che hanno fatto cattivi prestiti (se non vado errato 80mld di esposizione banche francesi in Grecia, 45mld banche tedesche; 20mld banche olandesi; quasi nulla banche italiane) siano state salvate dal "Fondo salva stati" (= i contribuenti europei inclusi greci spagnoli italiani hanno salvato agratis le banche del Nord che hanno fatto i soldi indebitando a morte i greci per vendergli prodotti del Nord) è un altro incentivo. 
Incentivi al "moral hazard" invece che freni. 
Una bella cosa, un vantaggio dell'Euro? Non mi sembra (e infatti è l'assenza del rischio di cambio è elencata anche nella pagina degli svantaggi). 
Sicuramente non lo è per la gente comune. 
Ma per i banchieri e certi industriali è senz'altro un vantaggio, quindi va elencato qui (anche per capire che ci sono sì dei bei vantaggi dell'Euro... ma non per noi... forse insomma non l'hanno fatto anime pie che volevano il nostro bene e il bene dell'Europa, come alcuni di noi avevano creduto o ahimé ancora credono). 
 
L'Euro rende il Paese più attraente per gli investitori esteri 
Questo è vero, specialmente per gli investitori provenienti dalla stessa Eurozona, per cui non esiste più il rischio di cambio (abbiamo parlato sopra di questo). Diventa tutto fin troppo attrattivo, come abbiamo visto in Grecia e possono investire così tanto denaro, così tanto... che un Paese non potrà mai più restituirlo. 
L'investitore estero non è un benefattore che viene ad aiutarci, ma investe il suo denaro estero per trarci un profitto che porterà all'estero (e spesso lo investe per vendere beni esteri, doppio guadagno). 
L'Italia è il Paese più ricco del mondo, non il Burundi, quindi un po' di investimento estero va bene, miscela un po' le carte, ma non ne abbiamo bisogno e non è sano portarsi nella posizione di averne bisogno o addirittura basarci sopra la propria economia (caso di studio per chi vuole approfondire: Irlanda) 
 
L'Euro ci ha concesso di risparmiare sugli interessi del debito pubblico 
Questa frase è vera, ma purtroppo questo non è in alcun modo un vantaggio. 
PRIMO 
Il debito pubblico quando emesso da uno Stato sovrano nella sua propria valuta, non è un vero debito. Lo Stato non è un padre di famiglia, e potendo in effetti stampare denaro non ha bisogno di farsi prestare soldi (sarebbe stupidità). In pratica si emette debito per convogliare il risparmio e mantenerlo dentro la nazione. 
Vale la pena osservare qui che anche se è deleterio fare debiti per fare che so strade inutili come la Pedemontana, una nazione industriale può permettersi molti più sprechi di quanti si potrebbe pensare; e finché la Pedemontana o l'Autostrada del Sud la costruisce un'azienda di costruzione italiana usando cemento italiano e lavoratori italiani che usano i soldi guadagnati per comprare un'auto italiana, molto di questo spreco viene indirettamente recuperato (in fondo per questo andavamo bene nonostante Craxi). 
SECONDO 
Il debito per noi è come droga. Con l'Euro questa droga costa poco e così tendiamo ad usarne di più. Non è un vantaggio. 
TERZO 
Se la bilancia dei pagamenti è sbilanciata verso l'estero (vedere anche la pagina degli svantaggi dell'Euro), per non far crollare tutto, lo Stato deve indebitarsi di più e questi soldi non li recupererà (perché non appena li inietta nell'economia, verranno usati per comprare prevalentemente economici beni esteri). Non a caso quando gli interessi erano addirittura al 12% il debito non ha comunque mai superato il 100%, mentre adesso con interessi all'1-2% il debito è arrivato oltre il 130% del PIL. 
Non parliamo poi di Stati come la Grecia nei quali pure taroccando e alterando pesantemente le stime di crescita si prevede che il debito verrà pagato attorno al 2070 (!). 
Non serve a niente se qualcosa ti rende basso l'interesse del tuo debito ma fa aumentare il debito; e ti fa diventare le tue entrate così basse che in ogni caso non incasserai mai abbastanza da pagare. 
 
L'Euro consente agli industriali di accedere a prestiti a tassi più bassi, di ottenere prestiti più facilmente 
Per prima cosa chi dice questo di solito non ha mai chiesto un prestito: questi tassi bassi non sono così facili da ottenere. 
Quando qualcuno li ottiene, è purtroppo possibile e probabile che sia un superraccomandato che non sa nemmeno fare bene il proprio lavoro. 
In ogni caso, supponendo un mondo ideale ed idilliaco, l'ottenere più facilmente prestiti, specialmente con un mercato deregolamentato, finisce di solito per generare bolle. Vengono concessi prestiti a chiunque, magari anche per approfittare del fatto che la banca si approvvigiona di denaro da una banca del Nord a tasso 1% ma a te il prestito lo fa al 6% (quando va bene) o magari al 10%. 
Nascono più aziende di quelle che dovrebbero nascere, non possono tutte vendere, e quando si avvicina la fase di restituzione del prestito le aziende in difficoltà sono costrette a vendere anche sottocosto per rientrare almeno in parte. Queste svendite danneggiano le aziende sane preesistenti, che non possono competere con aziende drogate dal debito e si trovano costrette dalla concorrenza a vendere sottocosto anche loro. E magari a coprire la deficienza nelle entrate contraendo a loro volta prestiti e sperando che la situazione migliori. 
Ma la situazione nei Paesi deboli non può migliorare visto che il cambio fisso favorisce le vendite dei Paesi forti (vedere gli svantaggi dell'Euro e la pagina sul cambio). Alla fase di bolla quindi segue un circolo vizioso che sgonfia la bolla in modo anche violento e provoca fallimenti e licenziamenti, meno lavoro e meno soldi in tasca alla gente provocano meno acquisti, ecc ecc ecc. 
In sintesi il prestito più facile non è questo gran vantaggio. 
 
L'Euro ci avvantaggia nell'acquisto di materie prime 
Questa affermazione non si può fare, perché non è vera in senso assoluto ma solo ogni tatno. Se in certi momenti l'Euro è stato più forte di quanto non fosse la Lira, l'Euro nel 2011 ha sfiorato $1.50 per poi sfiorare $1.05 nel 2015 (mettete questo grafico su 10Years); questa non solo è una svalutazione ma è una svalutazione più brusca di quanto non ci fosse mai successo con la Lira; e ci ha ovviamente reso più difficile l'acquisto di materie prime, che vengono vendute in dollari. 
Il fatto che con la pesantissima svalutazione dell'Euro non siamo comunque morti ci deve far riflettere ulteriormente sull'argomento materie prime. Le riflessioni sono tre. 
La prima è che le materie prime hanno prezzi molto volatili, possono salire del 300% o scendere del 70%, e in generale visto che praticamente le rubiamo a Stati più poveri e meno organizzati dei nostri, quotano al prezzo che l'insieme dei Paesi industrializzati che le utilizza può pagarle. Quando l'economia va un po' male e gli Stati hanno un po' di difficoltà, magicamente costano meno. Altrimenti costano di più. Le materie prime di cui c'è reale scarsità sono poche e marginali, e spesso sostituibili. 
La seconda è che siamo un'economia complessa di trasformazione: per chi vende tubi di acciaio, il costo dell'iron ore è determinante; per chi vende un macchinario specializzato costruito con l'acciaio, costituisce magari lo 0.1% del costo; anche raddoppiasse e diventasse 0.2% nemmeno ci si accorge. 
La terza è che per molte materie prime, e in particolare l'energia e i prodotti energetici, la tassazione in Italia è al 70-80%: un raddoppio del costo della materia prima può essere facilmente nascosto dalla diminuzione della tassazione; inutile dire che come per l'emissione del debito pubblico la tassazione in particolare dell'energia non serve per avere soldi (li stampiamo!) ma per scoraggiare (senza farlo apertamente e senza offendere partner commerciali) l'uso e l'importazione dall'estero; ovvero essenzialmente a fini nazionali e patriottici. 
 
L'Euro è più sicuro, conserva valore, non come la Lira, l'inflazzzione, ecc. 
Sull'inflazione abbiamo già scritto una pagina che è consigliabile leggere. 
Sul fatto che l'Euro (come una volta il Marco) possa essere più adatto della Lira a conservare valore, be', il paragrafo sopra sull'energia già ci fa capire che, alla fine, non è sempre così. 
E' però un fatto assodato che la moneta forte è più utile a conservare il valore della moneta debole; il che visto che su ziopaperone.com vogliamo essere assolutamente onesti e obiettivi, può essere contato come un vantaggio. 
Ma, come si vede dai dati statistici e come diciamo altrove nel sito, nei Paesi come il nostro la moneta forte ingessa l'economia. La moneta non circola, non si lavora, non si vende. Mentre la moneta debole si è invogliati a a farla circolare (e quindi a creare lavoro e commercio) proprio dal fatto che a star ferma perde valore (= un po' di inflazione è desiderabile). 
Intendiamoci, è comprensibilissimo e desiderabile che chi ha dei risparmi voglia conservarli integri, ma è incomprensibile che si voglia assegnare questa funzione di conservazione al circolante, e anche inutile (si può avere la conservazione in altri modi). 
E' un desiderio forse psicologicamente comprensibile e da ricercare nel profondo del nostro inconscio, ma che non ha senso. 
Infatti, perché scegliere una moneta per la conservazione del valore? Si possono acquistare in alternativa buoni del tesoro, oro o altri strumenti. 
E poi, perché, se si vuole proprio scegliere una moneta, scegliere proprio l'Euro come cassaforte di valore? Tanto per incominciare il CHF franco svizzero, AUD dollaro australiano, CAD dollaro canadese, USD dollaro USA, la Sterlina inglese o lo Yen giapponese non sono soggetti al difficile accordo di 10 stati diversi, ma a uno stato solo, quindi implicitamente meno rischiosi. Inoltre CHF e Yen storicamente hanno tenuto il valore persino meglio del Marco tedesco, e quindi sarebbero già di per sé preferibili. 
Ma c'è di meglio (o di peggio). Mai la Fed o la Banca d'Inghilterra o nessuna delle altre Banche centrali di un Paese civile ha avuto la fantastica idea di bloccare i prelievi bancomat, come è successo in una nazione europea (la Grecia). 
Mai dalla crisi del 1929 (quando c'era ancora il gold standard e non si poteva fare altro) dei conti correnti bancari sono stati azzerati (almeno in parte) per via di una crisi, come è successo in un'altra nazione europea, Cipro, e come è ormai legge per tutta Europa (Bail-in per tutti, dopo che avevano detto "il caso di Cipro non sarà certo il modello per gestire le crisi nell'Eurozona" - il loro idolo deve essere Pinocchio). 
Come è successo e come non era e non è necessario (con la moneta a corso forzoso, se una banca è in difficoltà la si nazionalizza, e se ha dissipato il denaro dei correntisti pazienza, la Banca Centrale stampa nuovo denaro e lo dà ai correntisti - qualsiasi azione differente è derubare la gente); gli azionisti della banca hanno i profitti e devono subire le perdite, i correntisti non approfittando degli attivi non devono subire perdite, e non hanno motivo di farlo finché usiamo denaro non scarso e collegato a oro o altro, ma creato dal nulla. 
Altrimenti torniamo al 1929, non abbiamo imparato niente, e usiamo una moneta a corso forzoso come fosse oro, anzi più oro dell'oro. 
Quindi, in seconda istanza, l'Euro *potrebbe* essere un modo per conservare il valore, e in apparenza è una moneta forte. Ma nei fatti si è già rivelato un pessimo investimento. Chi ha deciso di mettere risparmi in EUR a una banca dell'Eurozona è già stato limitato nei prelievi o addirittura derubato; chi li ha messi in CHF USD o altro, almeno per adesso, no. 
In conclusione l'Euro quindi è una moneta più "forte" della Lira sicuramente in Europa (il nostro principale partner commerciale, presso cui ci converrebbe avere una moneta debole per vendere di più e comprare di meno), ma rispetto al dollaro è già stato anche una moneta più debole. Non è necessariamente una moneta più affidabile, anzi nei fatti ha già dato delle belle fregature. Anche questo punto è quindi difficilmente sostenibile come "vantaggio". 
 
L'Euro ci impedisce la svalutazione brutta e cattiva 
Ma secondo gli studi economici più recenti, uno dei quali pubblicato persino dalla Commissione Europea, la scelta tedesca di comprimere i salari è stata finora equivalente a svalutare la moneta tedesca del 20% rispetto all'Italia. Se svalutiamo noi siamo cattivi, se svalutano loro va bene? 
Guardando i periodi storici senza Euro e senza SME inoltre non vediamo una unilaterale svalutazione della Lira italiana, ma piuttosto una rivalutazione del marco tedesco rispetto a tutte le altre valute. I beni tedeschi erano molto rischiesti, e il mercato dei cambi prezzava correttamente verso l'alto la valuta tedesca, cosa che tra l'altro impediva grossi squilibri e surplus. 
In altre parole noi avremmo voluto comprare più cose tedesche, ma grazie al cambio diventavano più care ed allora si ripiegava su prodotti italiani equivalenti, facendo lavorare aziende italiane e operai italiani ed evitando la spirale di disoccupazione e fuoriuscita di denaro verso l'estero che invece avviene dentro l'Euro. 
Il blocco della svalutazione italiana è vantaggioso, ma non per noi (e nemmeno per l'operaio tedesco che si è visto comprimere il salario). Per le ricche famiglie che controllano VW, BMW, Audi e Mercedes lo è invece sicuramente. 
 
Fuori dall'Euro ci sarebbe la svalutazione del 50% 
Innanzitutto chi la pensa così ammette implicitamente che dentro l'Euro abbiamo una moneta valutata molto più di quello che vale (50% visto dall'altro lato vuol dire addirittura il doppio), e non per nostri meriti ma solo perché stiamo insieme agli altri dell'Euro, insomma grazie all'altrui bontà. Viene da chiedersi, ma questa grande bontà (se è bontà) è disinteressata? Perché "favorire" quelli che sono sempre stati loro temibili concorrenti commerciali? 
In realtà darci una moneta più forte di quella che avremmo serve a farci comprare più facilmente i loro prodotti e a vendere meno facilmente i nostri. 
Lo possiamo capire meglio supponendo un'eccessiva svalutazione di una moneta in un sistema di libero mercato dei cambi. Potrebbe essere una delle monete esistenti, o un'ipotetica NuovaLira che si stacca dall'Euro. 
Visto che è interesse di ognuno vendere i propri beni, gli Stati esteri arrivati a un certo punto, arrivati a certe valutazioni estreme sul mercato dei cambi, si trovano necessariamente a prendere la decisione di acquistare valuta nazionale dello Stato che sta svalutando per non far diventare i beni di questo Stato troppo convenienti e i propri beni troppo cari sul mercato di tale Stato. 
Questo perché se per esempio la valuta del Giappone cade del 50%, e una Toyota Yaris viene a costare 4000 euro, col cavolo che si vendono altre auto. Stesso discorso si potrebbe fare con la Fiat Panda, sempre che intanto che aspettiamo rimanga ancora in Italia una fabbrica in grado di realizzare la Fiat Panda... 
 
Abbiamo più influenza di fronte ai grandi attori, USA, Cina, India, Russia 
Purtroppo è una grande balla. 
Questa non dovrei nemmeno perdere tempo a scriverla, che tanto non ci crede più nessuno. 
Se recentemente Trump in uno dei suoi momenti di "grandi idee" non avesse deciso che non si fa, be' forse avremmo già firmato il TTIP, il trattato di commercio con gli USA che ci avrebbe fatto tracannare grani geneticamente modificati, carne agli ormoni, e non avrebbe protetto per niente i nostri prodotti tipici. 
Altro che "forza" dell'Unione Europea. 
Anzi, non ci facciamo mancare niente, così che abbiamo praticamente già firmato un trattato ugualmente cattivo con il Canada (il CETA). Insomma nonostante il Canada sia una mezza calzetta, l'UE è così fantastica e utile che non può fare la voce grossa nemmeno col Canada. 
Per la Cina, be' per fortuna loro non approfittano (perché i loro pianificatori, al contrario degli industriali tedeschi, capiscono che sul lungo periodo approfittare è controproducente), ma la realtà è che per noi avere in tasca il Marco tedesco (Euro) anziché la Lira vuol dire che adesso possiamo acquistare i prodotti cinesi o di qualsiasi Paese povero ancora per meno (la nostra moneta è più forte = il prodotto cinese è meno caro) con grande "vantaggio" delle fabbriche e delle industrie italiane - che infatti chiudono. 
L'unico successo dell'Unione finora è stato con diverse povere repubbliche sudafricane. In cambio del privilegio di poter commerciare con l'UE li abbiamo obbligati a firmare un accordo capestro che li fa ancora più poveri. C'è proprio da essere orgogliosi. 
Deboli con i forti e forti con i deboli. 
 
 
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